martedì 8 febbraio 2011

IO MI CHIAMO PAOLO DI NELLA


(di Fabio Secchi Frau, da http://www.ccsnews.it/dettaglio.asp?id=7787&titolo=IO%20MI%20CHIAMO%20PAOLO%20DI%20NELLA)

È strano morire ventenni. Quando si è appena concluso lo sfasamento dell'adolescenza, ma è ancora troppo presto per avere la stabilità degli uomini, nell'ottica adulta. A ventanni si cerca ancora di costruire la propria identità sociale e psicologica, è l'età in cui si cercano i nuovi appoggi ideologici, pubblici, universali, associativi, cui aggrapparsi, dopo aver distrutto i precedenti che in fin dei conti non sono mai appartenuti a te, ma a chi ti ha messo al mondo. Avevo 20 anni quando ho lasciato l'Italia dei primi Anni Ottanta. L'ho fatto in silenzio, nella pace del sonno, e con il cranio fracassato. 

Sono romano, aderente al Fronte della Gioventù. La notte del 2 febbraio 1983 affiggevo con Daniela alcuni manifesti che incitavano alla protesta per l'esproprio di Villa Chigi. Arrivato nello spartitraffico di Piazza Gondar, ho fatto un solo errore: ho dato le spalle a due ragazzi che alle 24.45 aspettavano l'autobus… Ma l'autobus a quell'ora mica passava… Il rumore di passi veloci alle mie spalle, una corsa forse… Un gran dolore alla testa, tanto calore, lo stordimento forte, pesante, insistente… Come un grande coccio di vetro piantato sul capo. Cammino verso l'auto dove Daniela a bocca aperta aveva visto tutto, parliamo un po’. «C'è da pulire la ferita», fa lei scossa. Il sangue defluisce, cerco di fare quello che posso alla fontanella. Poi la decisione di tornare a casa. La ferita fa male, mi lamento, mamma e papà sentono.

Lì, scivolo via dalla vita. Sguscio in un riposo innaturale, mentre mamma chiama l'ambulanza e piange. Papà mi chiama, cerca di riportami da lui, mi prende la mano, la scuote. Ma è troppo tardi, sono già lontano. Lo chiamano 'coma'. Io sono finito nel 'coma', così dicono i dottori ai miei genitori, che dicono anche che l'indomani mattina mi operano. Sono nudo nella sala operatoria e m'hanno rasato i capelli: ho due ematomi e un tratto di cranio fratturato. Chi è stato? La domanda viene fatta a Daniela che è l'unica ad aver visto tutto quello che mi è successo. Il dottor Marchionne, che è il dirigente della Digos romana che si occupa del caso, del mio caso, però sembra più interessato a che facevamo noi nel Fronte della Gioventù: vuole i nomi di chi c'era dentro, vuol sapere che ci dicevamo, quali erano i rapporti fra i noi e i dirigenti… Lei risponde a tutto, poi d'un tratto Marchionne esclama: «Faida interna!». Che vuol dire? Che a colpirmi è stato qualcuno che si sedeva accanto a me alle riunioni del Fronte? Ma che dice? Perché? È impossibile.

Il Presidente della Repubblica viene a trovarmi all'ospedale, mi sfiora la mano. Lo fa come un padre, dicono che abbia un caratteraccio, non c'ho mai creduto. Poi dopo 7 giorni di 'coma' io muoio. A Dio, gli ci son voluti 7 giorni per creare il mondo. A me 7 per lasciarlo. I miei amici mi stanno vicino, fanno striscioni con il mio nome. Qualcuno li strappa, qualcuno scrive 'sono stato io' sui muri. Ci sono perquisizioni nelle case dei Collettivi Autonomi di Valmelaina e dell'Africano. Un nome torna sempre: Corrado Quarra. Daniela dice che è lui, l'ha riconosciuto. Ha aggredito anche altri ragazzi con la spranga. Daniela poi dà la descrizione dell'altro ragazzo. Qualcuno dice che l'identikit descrive Luca Baldassarre. Daniela in un confronto all'americana indica un ragazzo che pensa sia Baldassarre. Marchionne ride: «Vedi, il giovane da te riconosciuto non è Baldassarre, ma un amico scelto appositamente per la grande somiglianza». Il giudice istruttore Calabria, che pure si occupava dell'indagine si fa beffe di Daniela: «Se hai sbagliato il secondo riconoscimento puoi anche aver sbagliato il primo». Quarra viene scarcerato, lo si proscioglie dalle accuse, poco prima di Capodanno, così ha il tempo di festeggiarlo con la sua famiglia. Io, invece, qui mi sento solo. M'hanno rubato i Capodanni, m'hanno rubato la mia mamma e il mio papà… Il mio nome? Io mi chiamo Paolo Di Nella e sono morto in silenzio, nella pace del sonno, e con il cranio fracassato.

finalmente...ci siamo!

Finalmente ci siamo! parte a Tor Vergata ed in tutta Italia il progetto "Forza Nuova Università", che andrà gradualmente a sostituire il vecchio logo di Lotta Universitaria che ci ha accompagnato in questi anni. Nuovo nome, nuovo logo accattivante e nuove basi da cui ripartire all'assalto degli atenei italiani, fucine del sapere sempre più vessati dalla malapolitica. Ed allora, perchè portare la politica negli atenei? Per coinvolgere nella stessa i ragazzi, nostro domani e futura guida del nostro paese. È, difatti, inconcepibile come il nostro stato lasci marginalizzati gli studenti ed i giovani, relegati a lavori sottopagati, temporanei ed occasionali, mentre una e più generazioni venute prima di noi si pappano a quattro ganasce le ultime briciole di uno stato sempre più all'ultima spiaggia. Anche per questo, Forza Nuova ha deciso di vedere diversamente gli universitari: non più semplici continuatori di movimenti studenteschi separati dal partito, ma parte del partito stesso. Ed è questo che ci differenzia da tutti gli altri movimenti universitari: pensateci, quanti di questi movimenti hanno collegamenti diretti col partito od associazione madre? Nessuno. Forza Nuova vede negli universitari quello che nessun altro ha immaginato vedere, ovvero delle persone già mature, attive sul territorio, parte integrante del progetto di ristrutturazione nazionale in atto, di quella piccola grande rivoluzione che FN sta portando avanti da anni. E non abbiamo alcuna intenzione di fermarci! Avanti Forza Nuova, avanti Forza Nuova Università: il domani ci sorride già!

giovedì 30 dicembre 2010

Buone festività!

Lotta Universitaria Tor Vergata è lieta di augurare a tutti voi ed alle vostre famiglie i più sentiti e cari auguri di 
Buon Natale
e
Felice Anno Nuovo 2011

martedì 14 dicembre 2010

ci siamo

Ci siamo, finalmente. è giunta l'ora della rinascita del Paese. Il tutto è in mano ad un manipolo di parlamentari indecisi, che oggi, dopo aver "guardato nella loro coscienza durante l'arco dell'intera nottata", decideranno se dare o meno la fiducia a questo governo e, QUINDI se continuare o meno questa legislatura liberal-leghista dalle riforme inutili, ad personam e tremendamente impopolari. Sul piatto della bilancia, però, non ci sono solo una legislatura ed il suo destino: c'è IL FUTURO di un'intero paese, il nostro paese, stufo e martoriato da vent'anni di sudditanza americo-giudaico a livello economico finanziario, fanalino di coda dell'UE in temi quali occupazione e diritti dei lavoratori, nonchè di paghe finanziarie. solo in una cosa l'Italia è sempre stata ai vertici: nelle tasse. E tasse per cosa, poi? Quasi esclusivamente destinate ai costi della politica. Una massima nostrana vuole che l'italiano medio lavori fino a luglio per pagare la politica del suo paese: questo, in un paese come il nostro, che vanta di essere tra i primii 8 a livello mondiale (ECONOMICAMENTE PARLANDO) NON DOVREBBE MAI SUCCEDERE. MA QUESTA è L'ITALIA, e NON STUPIAMOCI PIù DI NULLA...ATTENDIAMO CON ANSIA L'ESITO DI QUESTA ENNESIMA RINASCITA DEL PAESE, SPERANDO DI RILANCIARLO LASCIANDO ALLE SPALLE, SPERIAMO UNA VOLTA PER TUTTE, BERLUSCONI E TUTTO QUESTO RIMPASTO DELLA PRIMA REPUBBLICA CHE, CON ARIA DI CAMBIAMENTO, NEL '94 SI AUTO AFFIBIò IL NOME DI "SECONDA"...GENTE NUOVA DOVRà PRENDERE IL LORO POSTO, E CAMBIARE IL FUTURO DI UN PAESE SULL'ORLO DEL BARATRO. E' UNA DI QUELLE OCCASIONI CHE CAPITANO OGNI CENT'ANNI. INCROCIAMO LE DITA E CONTINUIAMO A SOGNARE!

mercoledì 1 dicembre 2010

UNIVERSITA': FORZA NUOVA, GIUSTE PROTESTE DDL VA RITIRATO.

(AGI) - Roma, 30 nov. - Anche da destra no alla riforma dell'universita'. Il segretario di Forza Nuova, Roberto Fiore, afferma: "Le proteste in corso contro la riforma Gelmini sono sacrosante. La voce degli studenti, veri proprietari delle scuole e universita', va ascoltata. Il ddl deve essere immediatamente ritirato, ci sara' una ragione se tutti gli studenti da destra a sinistra manifestano uniti". (AGI)

( da http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201011301701-eco-rt10344-universita_forza_nuova_giuste_proteste_ddl_va_ritirato)